domenica 10 maggio 2009

Paolo e la luna

...

Era una limpida sera di fine estate, mio nipote Paolo aveva appena due anni. Sul terrazzo della casa dei nonni, in punta di piedi, le manine protese verso il profondo blu del cielo, stava per fare un’importante scoperta.
Nell’aria così chiara, il disco della luna risplendeva così netto, da sembrare appeso a un filo, proprio sopra la sua testa.

“Prendimela, zia!”

Uscii sul terrazzo, accanto a lui, stupita del fatto che l’avesse chiesto proprio a me, non al nonno, alla nonna, ai genitori. Eravamo tutti lì.
“Non posso, Paolo, non te la posso prendere, la luna.”
“Perché?”
“Perché non ci arrivo nemmeno io, vedi?”
E mi alzai in punta di piedi accanto a lui, con le mani protese.

“È troppo lontana… dai, proviamo insieme.” Lo presi in braccio, sollevandolo più che potevo. Paolo allungò di nuovo le piccole dita verso il disco lucente. Poi abbassò le braccia, rassegnato. Non disse una parola, e non mi chiese mai più di prendergli la luna.

Non sono certo il tipo di zia che vizia i nipotini. Eppure mi si strinse il cuore, quella sera, a dover dire a Paolo che ci sono cose a cui non si può arrivare, a cui si deve rinunciare… quanto avrei voluto prendergliela, la luna! Amore mio, chissà che avrai pensato, a due anni, di com’è starsene sul terrazzo, a desiderare la luna, e non poterci arrivare.

Perché non hai chiamato il tuo papà? Ad insegnarti questa cosa, avrei voluto non essere io.
...

6 commenti:

  1. Bhè di solito i bambini che desiderano tanto una cosa, dopo due minuti se ne dimenticano! Soffrono meno di quanto si pensi per queste cose, molto meno degli adulti..

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  2. non lo so, credo dipenda dal bambino... le persone non sono tutte uguali, ognuno ha il suo carattere. E comunque, la storia è un simbolo, per questo l'ho catalogata con l'etichetta "dizionario dei simboli". Quasi tutte le storie che racconto lo sono, vanno lette così.
    :-)

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  3. io mi sto rassegnando all'idea di non riuscire a prendere la luna... forse sto invecchiando davvero...

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  4. oh, beh, ne vedo di gente vecchia, in giro... e non sempre dal punto di vista anagrafico...

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  5. in realtà il problema è che mi sento talmente giovane da sembrare quasi vecchio! ho saltato la via di mezzo, quella della maturità sociale! a 37 anni ragiono come un vecchio che guarda il mondo con gli occhi di un bambino. non so se riesco a spiegarmi. mi mancano quelle tre o quattro decadi che superano la pubertà e precedono la senilità. quel periodo della vita, in cui dovrei già essere da diversi anni, in cui generalmente si vive la vita con grandi certezze, progettualità, ottimismo, tutte queste categorie che non mi sono mai appartenute. bah...

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  6. :-) beh, non so se possa consolarti, ma... proprio l'altra sera dicevo ad un amico che speravo arrivasse per me una luminosa "età dell'oro" in cui non avrei più dovuto combattere contro i brufoli e ancora non avrei avuto il problema delle rughe... invece mi sono ritrovata a dover combattere sui due fronti contemporaneamente! I brufoli non se ne sono ancora andati e le rughe sono arrivate!!! Mannaggia!!!
    Il mio amico mi ha risposto che forse devo rivedere il mio concetto di "età dell'oro"...
    :-)))

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