giovedì 2 giugno 2011

pedofilia e chiesa: ancora silenzi imbarazzanti

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Non è la prima volta che pubblico le lettere di Graziano Guerra, presidente dell'associazione SOS Infanzia Onlus. Pochi mesi fa il sig. Guerra è stato anche insignito di una bella onorificenza, Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, come riconoscimento per il servizio svolto da volontario nella difesa dei minori in difficoltà.
Anche questa volta pubblico ciò che ha scritto perchè condivido in pieno il contenuto della sua lettera, parola per parola.
Perchè trasuda un'indignazione che è anche la mia.
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Un salesiano olandese di 73 anni, è un militante impegnato nel consiglio direttivo di un’associazione che chiede la liberalizzazione della pedofilia e la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni. Il sacerdote ha avuto problemi giudiziari per atti osceni in luogo pubblico.
Ma ciò che è ancora più inquietante è stata l’intervista che il suo diretto superiore, il delegato salesiano per l’Olanda, don Herman Spronk, ha rilasciato alla rete Rtl Nieuws.
Il sacerdote ha rivelato di essere da tempo a conoscenza della partecipazione del confratello alla vita dell’associazione e di non aver ritenuto di prendere provvedimenti nei confronti del prete salesiano. Alla domanda su che cosa ne pensasse dei rapporti sessuali tra adulti e bambini, Spronk ha risposto che «simili relazioni non sono necessariamente dannose» e si è chiesto se le «norme sociali alle quali tutti dovrebbero attenersi» non siano «troppo strette».

Io credo che Don Bosco si starà rivoltando nella tomba ma penso pure che questi pseudo-preti andrebbero ridotti allo stato laicale immediatamente.
Non ci bastano semplici scuse e non sono sufficienti proclamazioni indignate di lontananza ideologica da parte dei loro superiori salesiani. A queste orribili affermazioni, inaccettabili se proferite da chiunque e una bestemmia se pronunciate da un prete, servono misure straordinarie, urgenti e definitivamente risolutive.

Ma questo succede in Olanda, mentre da noi in Italia?

Nel 1994 un medico genovese denunciò don Riccardo Seppia, arrestato pochi giorni fa con le accuse di violenza su minore e cessione di sostanze stupefacenti, perché, a suo dire, il sacerdote aveva preso a tempestare di telefonate i suoi figli, due femmine di 10 e 13 anni, e un maschio di 15 anni. "Con loro perdeva ogni freno e pronunciava frasi blasfeme, pornografiche. Non riusciva a fermarsi e ogni volta sconvolgeva i ragazzi".
L'informazione mediatica riporta la notizia secondo la quale almeno tre cardinali e tre vescovi che si sono succeduti ai vertici delle gerarchie ecclesiastiche liguri avevano disposto indagini informali, ma non avevano dato molta importanza alla cosa. Già venti anni fa la curia era a
conoscenza del fatto che in quella canonica si svolgevano feste hard omosessuali ma, a quanto pare, nulla è stato fatto per arginare questa deriva pericolosa.
Il silenzio imbarazzante di alcune curie, la presunzione di certe diocesi di poter tenere sempre tutto nascosto, l'ipocrita scelta di spostare da una parrocchia all'altra chi aveva queste perversioni, ha purtroppo causato danni incalcolabili alle vittime veicolando inoltre un cattivo esempio a tutta la comunità cristiana.
Forse c'è davvero bisogno di fare una pulizia drastica, a partire dai seminari per arrivare alle sacrestie. L'impegno profuso di tantissimi missionari, bravi pastori di anime, preti animati da vocazioni esemplari, non può essere lordato da questo letame.
La chiesa tutta deve avere la forza ed il coraggio di continuare a proclamare la sacra inviolabilità dei bambini cacciando letteralmente fuori chi si macchia di simili crimini contro l'umanità. Da cattolico mi sento offeso, da genitore provo indignazione, come presidente di questa associazione mi auguro che dalle parole ai fatti si passi in fretta poiché alle buone intenzioni del Vaticano devono necessariamente seguire prese di posizione forti ed irrinunciabili, senza alcun tentennamento, senza se e senza ma.

Cav. Graziano Guerra, Presidente S.o.s. Infanzia Onlus
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