martedì 31 dicembre 2013

Miscellanea augurale di fine anno


Come farvi gli auguri per un nuovo anno migliore di quello appena trascorso?
Magari raccontandovi qualcosa di come ho passato il mio: il 2013 è stato nettamente migliore rispetto al 2012, ma ci voleva poco. Nel 2012 infatti mi sono ammalata di leucemia mieloide cronica.
Ho trascorso praticamente tutto l'anno tra analisi, prelievi, medici, ospedali, tabelle di medicinali da prendere, burocrazia per ufficializzare il mio nuovo stato di invalidità al 90%.
Si, insomma, non è stata una passeggiata.
Alla fine ero sfiancata, e nonostante i buoni risultati ottenuti grazie ai farmaci, da un punto di vista psicologico ero a terra.

L'anno 2013 è stato un anno di lenta ripresa, di accettazione e di consapevolezza.
La mia malattia è cronica, e me la terrò per tutta la vita. Ha cambiato radicalmente la mia esistenza, mi ha costretto ad adottare altri ritmi, molto più blandi, però non ne morirò.

Anch'io sono viva grazie alla ricerca medica, come quella ragazza, Caterina, che ha scatenato una bufera sui social network per aver espresso, per una volta tanto, una cosa che dovrebbe essere ovvia e banale; per aver prestato la sua faccia allo scopo di rendere concreto e palpabile il senso della ricerca scientifica, il suo scopo e la sua utilità.

Qualcosa alla quale siamo talmente abituati da renderla, purtroppo, scontata... e inaspettatamente, lontana.

Infatti, da tutta questa faccenda è emersa un'incongruenza che stiamo pericolosamente sottovalutando: più diventa tecnologico e complesso il mondo in cui viviamo, più la gente comune si scolla da questa complessità, la rifiuta, la rinnega, la disconosce.

Nonostante nessuno si sogni di rinunciare alle facilitazioni e alle comodità che ci derivano dalla ricerca scientifica e dal progresso, la gente non ne riconosce più la fonte: come quei bambini che, non avendo mai visto una mucca, credono che il latte venga fabbricato direttamente nei supermercati.

Per questo motivo, per il nuovo anno non vi auguro nè la salute, nè la prosperità, nè la fortuna, nè la tranquillità.
Ciò che vi auguro (e che auguro a me stessa) è di trarne saggezza, evoluzione e crescita.
Di imparare qualcosa di nuovo e di non perdere le conoscenze già acquisite. Di rallentare i ritmi, di respirare adagio, non perchè vi siate costretti, come è capitato a me, ma per vostra scelta consapevole.

Buon Anno 2014 a tutti voi.
Mara


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