mercoledì 25 giugno 2014

LO SPECCHIO DEL PAESE



Come forse avrete notato dall’assoluta mancanza di miei post o commenti sui Mondiali di calcio, io non sono una gran sportiva, né una tifosa.
Tuttavia in questi giorni è impossibile sottrarsi alle notizie calcistiche, men che meno ai commenti colmi di delusione, rabbia e frustrazione derivanti dalla esclusione della nostra Nazionale dagli ottavi di finale.
L’ultimo di questi commenti, sentito or ora alla radio, però, mi ha fatto davvero arrabbiare.
La Nazionale di calcio sarebbe lo “specchio del nostro Paese” a detta del commentatore radiofonico. Di una società, una politica, tutta volta all’apparenza, priva di contenuti, viziata da compensi milionari e poco impegnata a sudarseli, tali compensi.
Ah, davvero?
Mi dispiace ma non sono d’accordo. 

Parlate per voi.
Io, se proprio mi devo rispecchiare come cittadina italiana in una squadra di calcio, scelgo piuttosto la Nazionale femminile Under 17.
Leggete questo articolo su di loro, guardate il video. Guardate i visi puliti di queste ragazze, di queste atlete che quest'anno (aprile 2014) sono arrivate terze ai Campionati Mondiali in Costa Rica, nel silenzio e nell’indifferenza della gran parte degli italiani. Ascoltate le loro voci che vibrano di passione e orgoglio verso ciò che sono e che fanno.


Il loro compenso? Zero euro. Z-E-R-O.


Eppure io, che non amo particolarmente lo sport, che non sono una gran tifosa, mi sento orgogliosa di loro, perché, si, da queste persone io mi sento rappresentata.
E penso che molta gente che dice di odiare il calcio, potrebbe anche ricredersi, vedendo il loro entusiasmo e il loro impegno: sentimenti, che, ne sono certa, esse sono in grado di portare anche fuori dal campo di gioco, che le accompagneranno sempre durante la loro vita, qualunque cosa vorranno fare in futuro, nella loro famiglia, nel loro lavoro, nella società, nel Paese.


Forza ragazze. Io faccio il tifo per voi!


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